Coppia in arresto sfila nuda in pubblico. Accusa: favori sessuali con un’altra donna
Un uomo e la sua compagna, accusati di voler commettere adulterio, sono stati fatti marciare nudi dagli ufficiali fino alla stazione di polizia. Il “bizzarro incidente”, come riporta il Daily Mail, sarebbe accaduto a Gambat, nella provincia di Sindh nel sud-est del Pakistan. Insieme ai due è stata arrestata anche una terza persona, una donna, con la quale si sarebbe compiuto o si sarebbe dovuto compiere l’atto sessuale.
Secondo alcuni testimoni, le forze dell’ordine avrebbero costretto la coppia a camminare nuda lungo la strada per circa mezzo chilometro di distanza. Quando i passanti hanno espresso disappunto per la situazione, la donna, ancora totalmente svestita, è stata fatta accomodare in un veicolo della polizia. L’altra signora, il “terzo incomodo”, era invece totalmente vestita.
La scena insolita è stata la conseguenza di un’apparente “soffiata” alla polizia. Una spia locale ha informato i funzionari dell’ordine dicendo che un uomo aveva invitato due donne a un incontro per ottenere favori sessuali.
Gli ufficiali hanno arrestato il presunto colpevole mentre camminava con le braccia intorno alle due donne. L’uomo ha rivendicato la sua innocenza alla BBC Urdu sostenendo di essere stato coinvolto nell’incidente, vittima della polizia e ha presentato un’istanza all’Alta Corte di Sindh.
Questa settimana i giudici ascolteranno l’imputato mentre le forze dell’ordine hanno rifiutato di commentare l’accaduto.
Stefania Bernardini
Dieta “da fame” e vivi di più, ribaltata la teoria del mangia poco ma spesso
Si chiamano Crash diet ed erano state messe al bando dai medici perché considerate nocive all’organismo. Sono regimi alimentari rigidissimi durante i quali nel corpo si introducono meno di 1000 calorie al giorno. Per esempio una signora, oggi di 78 anni, per una vita ha mangiato solo una fetta di pane tostato con un caffè e mezzo pompelmo a colazione, alcuni tagli di carne fredda con una porzioncina di verdure a pranzo e cena per un totale di circa 650 calorie giornaliere e tuttora non rinuncia alle sue abitudini alimentari.
Finora questo tipo di diete sono state criticate perché si pensava provocassero un rallentamento del metabolismo con conseguente aumento di peso appena si tornava a mangiare un po’ di più. Ma la teoria potrebbe essere contraddetta.
Alcuni scienziati hanno scoperto che periodi in cui si mangia poco o niente permetterebbero al corpo di controllare le sostanze chimiche prodotte legate ai processi di invecchiamento e sviluppo delle malattie. La chiave sarebbe la somatomedina (Igf-1), il fattore di crescita insulino, che mantiene sempre attive le nostre cellule. I ricercatori dell’Istituto della Longevità dell’università della California del sud hanno affermato che “è come premere sempre il piede sull’acceleratore, a lungo andare la macchina si rompe”.
Per il professore Valter Longo, direttore dell’istituto, per ridurre la produzione di questa sostanza, e di conseguenza il colesterolo e la pressione sanguigna, il digiuno sarebbe la soluzione ideale.
“Mentre durante la crescita hai bisogno di alti livelli di Igf-1, con l’avanzare dell’età troppa somatomedina favorirebbe l’invecchiamento” ha detto Longo. La prova verrebbe dai topi Laron, piccolissimi ma più longevi di circa il 40% rispetto agli altri animali della stessa specie e sembrerebbe siano anche immuni da malattie come il cancro.
Anche Matthew Piper, dell’Institute of healthy ageing di Londra , sostiene che se nel corso degli anni si riduce la quantità di cibo assunta, il rischio di cancro, diabete e malattie del cuore diminuisce e si eviterebbe persino la demenza.
Alcuni medici, per fortuna, continuano a criticare queste teorie affermendo che un regime alimentare troppo severo fa perdere peso ma anche il buonumore. Magari mangiare molto poco può allungare la vita e migliorare la salute di una persona, ma vale davvero la pena rinunciare del tutto a una bella porzione di timballo o un cannolo siciliano ricotta e pistacchio e sostanziosi pranzi con gli amici per vivere qualche anno in più?
Stefania Bernardini
Sesso e amore virtuale… hanno la loro stagione
Il periodo delle vacanze e l’inizio dell’estate sono i momenti preferiti per cercare incontri di qualsiasi tipo o il compagno della vita. Almeno per i cybernauti. Lo ha rivelato uno studio pubblicato nella rivista ” Archivos de las Conductas Sexuales“.
Per l’analisi, gli specialisti hanno individuato alcune parole chiave delle ricerche su Google negli Stati Uniti tutte legate alla pornografia e ai siti di incontri tra gennaio 2006 e marzo 2011.
Gli esperti volevano misurare lo stato d’animo del paese e hanno scoperto che l’interesse nei rapporti con altre persone aumentava considerevolmente nel periodo di Natale e con l’avvicinarsi della stagione estiva.
Attraverso Google Trends, gli studiosi delle università della Pennsylvania e del New Jersey hanno esaminato i criteri di ricerca di mese in mese, in particolare dei navigatori in cerca di incontri sessuali o romantici su Internet.
Confrontando i risultati con termini di ricerca neutrali i ricercatori hanno scoperto che nei periodi di vacanza aumenta l’interesse nel conoscere altre persone o provare esperienze “nuove”.
Gli esperti ritengono che l’analisi possa essere utile per le campagne pubblicitarie in difesa della salute sessuale che potrebbero essere intensificate in determinati periodi.
Olimpiadi: altri insulti agli atleti su twitter. Attaccata la nuotatrice Seebohm
Questa volta è toccato alla medaglia d’argento dei 100m Kelly Morando Seebohm. Dopo le minacce su Twitter al tuffatore Tom Daley, ora è la nuotatrice australiana a doversi difendere dalle critiche sulla rete di una fan.
Martedì l’atleta ha conquistato la medaglia d’argento nei 100 metri dorso e si è sciolta in un mare di lacrime, commossa per il risultato raggiunto. Una teenager l’ha subito attaccata accusando la campionessa di aver pianto per un secondo posto anziché per l’oro.
Presto è arrivata la risposta della Seebohm: “è stato un duro viaggio, mi dispiace che la pensi così”. Anche il fratello dell’atleta ha replicato all’accusatrice, non esattamente con motivazioni appropriate, dicendole che era brutta ed era meglio se non pubblicava foto di se stessa. Da qui è iniziata una discussione tra chi difendeva la nuotatrice e chi l’accusatrice insultata.
Kelly alla fine si è scusata per il tweet del fratello, l’ha cancellato ed ha poi scritto: “Cercate di mantenere il mio Twitter positivo, non ho bisogno di commenti negativi”.
Intanto il team australiano ha invitato i suoi atleti a non utilizzare i social network durante le competizioni. Matt Brown, l’allenatore della Seebohm, ha infatti ammesso che il sovraccarico di social media ha creato problemi ai suoi nuotatori e ha affermato: ” Mi piacerebbe gettare via alcuni di questi telefoni”.
Stefania Bernardini
Il tuffatore Tom Daley attaccato su Twitter. La polizia: non possiamo controllare internet
L’atleta inglese, Tom Dailey, dopo il risultato della gara di lunedì alle olimpiadi di Londra 2012 è stato insultato e minacciato tramite i “cinguettii” di Reece Messer, un diciassettenne britannico.
La polizia è piombata a casa di Messer qualche ora dopo la pubblicazione dei messaggi minatori. “Hai deluso il tuo defunto padre, spero tu lo sappia”, questo il contenuto del tweet di Reece che ha espresso anche la volontà di voler annegare il tuffatore olimpionico scusandosi, subito dopo aver postato la frase, per l’arrivo delle proteste da parte di altri utenti.
Il diciassettenne è rimasto molto turbato quando si è visto recapitare l’avvertimento formale di molestie ed è stato arrestato. La denuncia, però, non è arrivata da Daley bensì da un membro del pubblico che aveva assistito alla competizione.
Azioni di cyber bullismo di questo tipo si stanno diffondendo sempre di più sulla rete tanto che la polizia ieri ha ammesso che non possono controllare tutto l’universo dei Social Media. Solo lo scorso anno gli ufficiali inglesi hanno dovuto controllare circa 14.000 profili Facebook. Simon Reed, vice-presidente della Federazione di polizia, come riporta il Daily Mail, ha affermato che le forze di vigilanza non hanno le risorse per monitorare tutto l’internet.
Stuart Hude, portavoce sui social media del capo della polizia, ha sostenuto che i “social media sono sempre più parte delle attività della polizia e la legge riguarda situazioni in cui il commento oltrepassa la legittima opinione”. Le tutele non sono limitate ai personaggi famosi ma a tutti coloro che subiscono minacce alla loro dignità personale. In ogni caso le difficoltà di un controllo totale di un mondo immenso come la rete restano un problema difficile da superare.
Reece Messer, per i suoi messaggi, rischia fino a 6 mesi di carcere.
Stefania Bernardini
Finanziavano il terrorismo in Somalia, gemelli in carcere
Sconteranno una pena di 14 anni in prigione i due gemelli londinesi che hanno ammesso di aver finanziato gruppi di estremisti islamici.
Il Daily Mail riferisce che Mohammed Shabir Ali e Mohammed Shafiq Ali, 25 anni, hanno ammesso alla corte dell’Old Bailey di sapere che il denaro sarebbe stato inviato all’estero e utilizzato per attività terroristiche.
I gemelli recuperarono il denaro tra agosto 2008 e giugno 2011. I due sono stati arrestati lo scorso giugno nella loro casa di Stepney, a est di Londra e nell’abitazione la polizia ha trovato il manuale “44 modi per supportare la Jihad”, scritto dall’imam Anwar Al Awlaki, membro di rilievo di Al Quaeda considerato possibile successore di Bin Laden, morto a settembre del 2011 in un attacco drone.
Precedentemente la corte aveva ascoltato i gemelli riguardo la raccolta di denaro attraverso la “Dawah“, una pratica religiosa che consiste nell’invito a comprendere i principi dell’Islam tramite la spiegazione di un volontario. I soldi sarebbero dovuti essere inviati al loro fratello Mohammed Shamim che si sospetta sia stato in Somalia nel 2008 per svolgere attività di atrocità e martirio.
Shafik Ali lavora per Carlyle Security, una società che ha un contratto con Transport for London, azienda che gestisce i trasporti pubblici della City, mentre Shabir è disoccupato.
I gemelli sono saliti sul banco degli imputati solo per confermare la loro identità e far valere le richieste di tutela dei loro diritti. Rischiavano il carcere a vita ma il vice procuratore generale Edward Garnier ha approvato l’appello sostenendo che secondo l’art.15 del Terrorism Act2000 la pena massima per i due fratelli sarebbe di fino a 14 anni di carcere. Domani arriverà la condanna dell’Old Bailey.
Stefania Bernardini
Arrestati i genitori-mostro: bimbo torturato fino a deformarlo
Lo rinchiudevano in una stanza senza acqua e cibo, lo picchiavano con un bastone. Shaurya, indiano, ha oggi 13 anni e dall’età di tre è stato torturato dai genitori. La giustizia per lui è arrivata solo dopo una lunga e durissima battaglia combattuta dai suoi nonni materni. Ieri in India è arrivata finalmente la condanna: il padre e la matrigna del ragazzo sono finalmente in carcere.
La storia, come riporta il Times of India, ha inizio quando la giovane madre di Shaurya è morta. Da allora il padre Lalit Balhara, un ex maggiore dell’esercito, e la matrigna Preeti iniziarono le torture. Quando il bimbo gridava veniva aspramente punito.
Il ragazzo ha raccontato che i genitori, una o più volte, gli avrebbero inserito un bastone in bocca che gli ruppe alcuni denti.
La coppia si è difesa e ha negato le accuse dicendo che il bambino era “speciale” dalla nascita. I due hanno affermato che le lesioni riportate da Shaurya erano dovute alle cadute da sedie e tavoli, ma il referto medico unito alle dichiarazioni del ragazzo dimostra che i traumi fisici sono dovuti alle percosse dei genitori.
Gli abusi su Shaurya sono iniziati quando il bimbo aveva solo tre anni ed è stato ricoverato in ospedale per consumo di insetticidi. Dopo quell’incidente le torture sono aumentate e al ragazzino sono state fratturate alcune costole, i denti oltre ad aver riportato traumi alla testa.
La coppia è stata accusata ieri di tentato omicidio e condannata in base alle legge di Giustizia sui minori.
Stefania Bernardini
Il principe Maya e i tesori. Scoperta la tomba in Messico
In un’antica tomba, tra magnifici oggetti offerti in dono dal popolo, è stato ritrovato il corpo di un principe Maya. La notizia è del Daily Mail, il tumulo risale all’ VIII secolo e si trova sotto il palazzo reale di Uxul, nella regione di Campeche in Messico.
Disteso sulla schiena con le braccia incrociate, l’uomo fossilizzato doveva avere tra i 20 e i 25 anni. La tomba, alta un metro e mezzo, è a camera sepolcrale e sembrerebbe risalire a dopo la fine dell’influenza di Calakmul. Nella grotta ci sono infatti iscrizioni che indicano che un principe vi fu sepolto.
Si potrebbe trattare di uno dei regnanti della dinastia Calakmul che governarono la regione fino all’inizio del IX secolo. L’anno scorso, durante lavori di scavo nel palazzo di Uxul, furono scoperti sei pannelli in cui sono rappresentati quattro re ch giocano a palla e uno di questi potrebbe essere l’uomo ritrovato nella tomba.
Il sepolcro, tipico della cultura Maya, è costruito in mattoni e coperto da una volta a mensola. Qui il principe giace tra sontuosi regali per la sepoltura. Intorno al corpo sono stati ritrovati quattro piatti in ceramica e cinque coppe in un ottimo stato di conservazione. Alcuni di questi vasi sono decorati con meravigliosi dipinti e su una tazza si trova l’iscrizione in geroglifici: “Questa è la coppa del giovane principe”.
Per i ricercatori dell’università di Bonn, che hanno scoperto la tomba, l’assenza di alcuni oggetti funebri, come gioielli di giada, indica che il defunto era un principe ma non in linea diretta per il trono.
La data su una delle coppe è il 711 e l’analisi dei resti trovati confermano che la morte e la sepoltura risalgono ai primi decenni dell’VIII secolo.
Il perfetto stato di conservazione dei reperti rendono la tomba una delle più importanti scoperte in tutta la pianura Maya.
La città di Uxul, al confine con il Guatemala, era uno dei centri commerciali dell’impero Maya durante il periodo classico dal 200 al 900. L’area è stata scoperta nel 1934 dagli archeologi Karl Ruppert e John Denison.
Stefania Bernardini
Bersani: “Fedeli a Monti, impegni su coppie gay e lavoro”
“Daremo sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte Costituzionale per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico”, così Bersani ha espresso la sua attenzione al tema dei diritti alle coppie gay durante la presentazione della carta degli intenti del Pd.
Il segretario del Partito Democratico continuerà a sostenere il premier Mario Monti ma si impegna ad avviare un percorso da portare avanti alla fine della legislatura.
Al centro del suo programma c’è la questione dell‘occupazione: “Il primo passo da compiere è un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull’impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari”.
Bersani ha attaccato la destra proponendosi come alternativa “alle loro politiche sbagliate”. Il segretario del Pd si propone come un partito solido e non avventuriero e ha spiegato: “L’Italia ha bisogno di un governo e di una maggioranza stabili e coesi. L’imperativo che democratici e progressisti hanno di fondo è quello dell’affidabilità e della responsabilità. Per questo mentre chiamiamo a stringere un patto di governo vogliamo assumere davanti al paese alcuni impegni espliciti e vincolanti”.
Obiettivo da raggiungere è l’impegno dei democratici e progressisti a “promuovere un patto di legislatura con forze liberali, moderate e di centro, di ispirazione costituzionale ed europeista, sulla base di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico unico ed eccezionale che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare nei prossimi anni”.
Stefania Bernardini